L’opera d’arte

Buongiorno, buona domenica carissimi blogger..thpotthee

Oggi è sicuramente il giorno di riposo per tutti, anche se le mamme non riposano mai..!!  3

Stamane, nel mio Paris Café, voglio porvi una questione: Cosa rappresenta per voi l’opera d’arte?

Ve lo chiedo  perché vi vedo amanti dell’arte sotto tutti gli aspetti:  poesia, prosa, quadri, fotografia, musica, film, cucina creativa, fashion..

Mi sono domandata quale rapporto intercorra tra noi e l’opera d’arte, quale scambio avvenga nel momento in cui si fruisce di tale opportunità.

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Nicole Valents

In questo set ho cercato di visualizzare ciò che provo: riconoscenza nei confronti di ciò che l’Arte mi propone, perché per me l’Arte è vita, è espressione della vita stessa, della nostra individualità..!!

In questa società di massa, dove conta solo la collettività e sparisce l’individuo, persino a scuola, dove l’apprendimento è standard, checché se ne dica, fioriscono i blog, perché vogliamo comunicare agli altri chi siamo, quali siano i nostri gusti, insomma che abbiamo un’anima e non siamo solo ruote di un ingranaggio..!!

Tempo fa ho scritto un saggio sulla Valenza dell’arte nel villaggio globale:

La realtà non è intellegibile né oggettivamente né introspettivamente: entrambe le forme di conoscenza devono interagire per permettere di cogliere i suoi frammenti.

L’individuo si trova in un contesto complesso, sottoposto a condizionamenti e stimoli che lo spingono a negare le emozioni, ad uniformarsi alla massa.

Standard è l’aspetto fisico a cui tendere, standard le mete da prefissare e raggiungere, standard le prestazioni.

Sempre più sparisce l’individuo ed emerge la massa, la collettività; il singolo perde le proprie aspirazioni, anzi non le conosce, perché occultamente gli sono state imposte; perde le emozioni, perché i mass media le hanno appiattite, facendogliele vivere in modo subliminale; perde la creatività, perché lo etichetterebbero “diverso” in un mondo di “uguali”.

Compito della Poesia non è rivelare la realtà, inconoscibile, ma suscitare sensazioni sopite, risvegliare dal torpore del “villaggio globale”, riscoprire l’originalità dell’individualità, auspicare l’ascolto delle corde segrete e rasserenare per evitare il terremoto interiore…

Compito della Poesia è interagire con le altre arti, non alla ricerca di una bellezza esteriore o di una perfezione irraggiungibile, ma per completarsi, per dare al destinatario un messaggio che lo possa coinvolgere attraverso i vari sensi, producendo così in lui un godimento interiore, un momento di riflessione.

Compito dell’Arte è accompagnare con la sua “scia” l’individuo nella  sua quotidianità, per farlo sentire protagonista della sua giornata, dei suoi gesti, delle sue parole.

Non sono i versi, la pennellata, la nota a produrre suggestioni, ma ciò che sul piano connotativo essi trasmettono nell’animo di chi ne usufruisce.

Impossibile analizzare un testo, poiché la decodifica è soggettiva, e spesso si discosta dalle intenzioni dell’artista, che , a sua volta, forse, inconsciamente, voleva trasmettere un altro messaggio.

Ciò non toglie che l’Arte sia un mezzo di comunicazione e  come tale non sempre comprensibile, ma sempre ricco per l’esperienza che produce.

Questo è ciò che provo io, che può essere discutibile, ora mi piacerebbe leggere i vostri commenti, le vostre sensazioni, perché mi piace interagire con voi..8

Vi sto aspettando, seduta sul divanetto del mio Paris Cafè..!!  😉

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Immagine tratta da Internet

Nicole Valents

 

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. marcello comitini ha detto:

    Perfettamente d’accordo sulla massificazione ad opera della società e quindi dell’individuo che sparisce fagocitato. Come reazione gli artisti e i poeti in particolare reagiscono. Ma con un egocentrismo tale che li pone all’esterno della società senza che possano più influire su di essa. E gli altri individui, coloro che guardano l’arte, lo fanno con atteggiamenti anch’essi egocentrici ed egoistici, non per contemplare, per immergersi e perdersi nella bellezza, ma per appropriarsi della bellezza dell’artista, per pavoneggiarsi come se fossero loro gli artisti o per sfruttarli commercialmente. E quanti sono gli artisti che non cedono alla brama di essere ammirati e sfruttati? Ed è così che si smarrisce il gusto del bello, dell’armonia, della verità, dell’umana condivisione.
    Allora mi chiedo: esiste ancora l’arte oggi o per immergerci in essa dobbiamo ricorrere agli artisti del passato, ai grandi nomi conclamati?

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  2. Bellissima e profonda riflessione, che condivido. Nella nostra società gli artisti vengono sfruttati, spesso truffati. Non vengono stimati, bensì ritenuti dei falliti; sicuramente non sono ritenuti modelli da seguire per le nuove generazioni. Sì, è vero, un po’ tutti scribacchiamo ma non per questo siamo artisti, desideriamo solo comunicare per sentirci meno soli, perché in questa società del profitto si è veramente e profondamente soli.
    Spero di non averti annoiato. 😊

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