Viaggio a Pompei

Buongiorno carissimi blogger..download

Oggi, dalla mia pagina On the road,   vorrei raccontarvi quello che io considero il “viaggio” per eccellenza, un viaggio nel tempo e nello spazio, quello che mi ha dato maggiore emozione: la visita agli scavi di Pompei.
Dovete sapere che da piccolina, avevo circa tre anni, facevo uno strano sogno ricorrente ad occhi aperti: vedevo una bella adolescente, che ritenevo essere io, ma che non mi somigliava né mi sarebbe mai somigliata nel tempo, vestita in uno strano modo, certo non secondo i dettami della moda contemporanea, che correva spaventata verso il mare e con lei altre persone alquanto terrorizzate.
Giunte al mare, quando credevano di essersi salvate non so da quale oscuro pericolo, ecco che onde gigantesche inghiottivano loro e l’intero paese.
Tale sogno mi turbava alquanto e chiedevo spiegazioni a mia madre, che mi diceva che avevo una fervida fantasia.
Da premettere che non avevamo ancora la tv e non sapevo nemmeno cosa fosse il maremoto, né conoscevo la storia e non avevo mai visto abiti come quelli che indossavano le persone del sogno..!!
Il tempo passava ed io smisi di “vedere” quell’incubo, ma non ne dimenticai mai il contenuto, né le fortissime emozioni provate.
Ben presto arrivò il tempo della scuola, io ci andai a cinque anni, perché trovavo noioso l’asilo ed ero fortemente attratta dalla lettura, così iniziai anche a studiare la storia e ad immergermi nel passato.
Quando mi raccontarono di Pompei rimasi particolarmente affascinata e nel tempo volli sempre più conoscere i dettagli della vicenda, che stranamente somigliavano al mio sogno ad occhi aperti: così cominciai a dare “corpo” a quelle immagini e a comprenderle.
Passò altro tempo, mi ero appena laureata, quando mi recai con i miei genitori al giuramento di mio fratello, che faceva il C.A.R. a Caserta.
Approfittando dell’occasione, andammo a visitare anche Pompei e quello fu il mio primo vero incontro con gli scavi..!!
Ricordo l’emozione indescrivibile che provai nel fare quello che io definisco un vero e proprio viaggio nel tempo: mi sentii come catapultata nel passato ed ero inebriata nel girare per le strade lastricate, per le ville splendide, ricche di affreschi, e sentivo ancora viva la vita quotidiana che lì si era svolta.
I miei familiari mi spingevano ad essere più celere nella visita, ma io avevo troppo da guardare e troppo poco tempo, ahimè, a mia disposizione.
Mi ripromisi che sarei ritornata, dovevo tornare..!!
L’occasione si ripresentò quattordici anni dopo: ero ormai sposata e con un figlio di sei anni, quando per Pasqua decidemmo di fare un gita sulla costa amalfitana, dove non ero mai stata.
Giunti in Campania, pregai mio marito di portarci a Pompei, gli feci “una testa quanto un pallone” e mi accontentò.
Per me fu come un appuntamento promesso ad una persona: l’emozione si ripresentò più forte di prima, tanto da travolgere emotivamente mio figlio e mio marito in quel viaggio fuori dai confini reali, oserei dire “virtuale”..!!
Ebbi la fortuna di girare più a lungo, di vedere più ville, di ammirare nuovamente le suppellettili, di rivedere i calchi delle persone morte in quelle fatali circostanze.
Da lontano il Vesuvio, imperturbabile, silenzioso, ma sempre molto pericoloso, ci osservava indifferente, immemore della tragedia che aveva causato.

Documentario sulla Pompei ricostruita

Da questo tour, tornammo a casa tutti più ricchi, consci della grandezza e modernità culturale dei nostri avi e dei sentimenti che ancora  aleggiavano nei volti di quei calchi, nel linguaggio dei loro corpi, in cui si erano fissati per sempre l’amore per i propri cari e il terrore di perderli.
Mio figlio parlò per anni di Pompei, guardò tutto ciò che la tv nei documentari offriva in proposito ed io continuai a trasmettere,  e lo faccio ancora, l’emozione provata ai miei allievi, tanto che spesso si ci recano per conto proprio.
Qualcuno si chiederà se ho pensato di vivere una reincarnazione, beh..no..non credo proprio..però molte sono le cose che l’uomo non conosce ed io a quelle “visioni” ad occhi aperti non so ancora dare una spiegazione.
Certo possiedo una sensibilità un po’ fuori dal comune, forse mia madre aveva ragione: la mia fervida fantasia, che ancora adesso mi connatura, aveva galoppato alquanto in un gioco di bimba che, invece del consueto gioco con le bambole, con cui però ho pure molto giocato, preferiva immaginare storie “virtuali” ed ascoltare dai parenti prossimi e lontani aneddoti privati  “senza tempo”, magari corredati da vecchie fotografie: memoria collettiva dell’uomo, che, con la sua finitezza, ha bisogno di fissare gli attimi della sua esistenza.

Per chi vuole saperne di più su Pompei o organizzare una “spedizione nel tempo”, eccovi il sito, piuttosto interessante, della Soprintendenza archeologica di Pompei:  http://www.pompeiisites.org/index.jsp#

Mi piacerebbe ora ascoltare le vostre esperienze, i vostri “viaggi nell’anima”..!!  105